Impresa di noviziato n°1

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Ciao a tutti, nonostante la quarantena il noviziato Avatar sta continuando con la sua impresa.
Pur restando a casa possiamo fare per limitare il nostro impatto ambientale?
Ecco qualche suggerimento dal nostro noviziato.

LA PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA

Che cos’è la CO2?

L’anidride carbonica è un gas che viene prodotta dalla respirazione (animale e vegetale) ma soprattutto processi di combustione.

Cosa comporta il suo eccesso?

La produzione eccessiva di anidride carbonica comporta dei danni ambientali, tra cui il surriscaldamento globale. Infatti durante il giorno       l’atmosfera terrestre accumula il calore irraggiato dal sole, per evitare che nelle ore notturne il calore venga disperso totalmente nello spazio. Questo si chiama “Effetto Serra” ed è un processo totalmente naturale e fondamentale per la vita sulla terra. L’eccessiva concentrazione di anidride carbonica nell’aria, però, rende più difficile disperdere il calore nello spazio, aumentando quindi la temperatura terrestre.

Da dove nasce questo aumento di CO2?

Le emissioni di CO2 in eccesso sono una conseguenza dell’attività industriale che per produrre energia le ricorrono alla combustione dei combustibili fossili (carbone, petrolio). Anche la deforestazione incontrollata è una delle cause dell’aumento di anidride carbonica. Infatti le piante con la fotosintesi clorofilliana, aiutano a tenere questo fenomeno sotto controllo, trasformando l’anidride carbonica in ossigeno.

Tutti producono CO2

Tutti noi produciamo anidride carbonica, sia attraverso la nostra respirazione sia attraverso i nostri consumi quotidiani:

-Tenere una lampadina accesa per 4 ore produce 0,2 kg di CO2.

-Fare una doccia significa espellere nell’aria 1 kg di CO2

-Fare un lavaggio in lavastoviglie produce 1 kg di CO2

-Tenere un freezer in attività significa generare 40 gr di CO2 all’ora.

-Percorrere 10 km con un’auto a benzina equivale ad emettere 2 kg di CO2.

-Riscaldare un appartamento di 60 m2 produce emissioni pari a 20 kg al giorno.

COME RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2:

1. Docce e bagni più brevi: lo stesso discorso vale per l’acqua calda. Se sei un appassionato di riflessioni quotidiane sotto l’acqua bollente che scorre o di lunghi bagni caldi tra le bolle di schiuma, forse dovresti cominciare a pensare che tutta l’acqua calda che utilizzi in realtà potrebbe non essere davvero necessaria, e anzi, procura danni all’ambiente non indifferenti in termini di consumo di acqua ed emissioni di CO2. Con docce più brevi e bagni meno frequenti, potresti aiutare l’ambiente e rimanere comunque splendido splendente! Per riflettere sulla vita puoi sempre optare per una panchina al parco.

2. Migliorare l’isolamento termico domestico: gli infissi usurati spesso ci obbligano ad un utilizzo più intenso del riscaldamento, buona parte del quale viene però disperso inutilmente. Un isolamento termico migliore può sembrare dispendioso all’inizio, ma se visto sul lungo periodo assicura un notevole risparmio economico e una minore produzione di CO2.

3. Lava i tuoi vestiti a temperature più basse: oltre alle emissioni prodotte dall’utilizzo dell’energia elettrica per far funzionare l’elettrodomestico in questione, tenere puliti i tuoi vestiti comporta anche un uso dell’acqua a temperature molto alte. E questo implica una quantità di emissioni molto elevata. Pensa che una famiglia che fa quattro o cinque lavatrici in settimana produce in media più di mezza tonnellata di CO2! Eppure, non è per forza detto che più alta è la temperatura migliore sia il risultato del lavaggio.

4. Sostituire i vecchi boiler: se boiler che avete in bagno ha più di 15 anni, probabilmente necessita di grandi quantità di energia elettrica per funzionare correttamente. Rispetto ai modelli più moderni, il risparmio di elettricità può arrivare fino ad un terzo rispetto ai boiler vecchi, con un guadagno notevole che si ripercuote sulla bolletta della luce.

5. Sostituire le vecchie lampadine con quelle a LED: le lampade alogene e i faretti che abbiamo in cucina o in bagno non sono di certo campioni di risparmio. Le nuove lampadine al LED sono decisamente più efficienti e riducono drasticamente i consumi di energia elettrica. Non solo: la loro durata media è più elevata rispetto alle lampadine tradizionali, e per la maggior parte dei modelli dovrebbe raggiungere i dieci anni.

6. Pensarci due volte prima di sostituire i nostri elettrodomestici e apparecchi elettronici con modelli nuovi: la produzione di nuovi elettrodomestici richiede una spesa ed un consumo energetico di molto superiore rispetto alla riparazione di modelli già costruiti. Una delle aziende leader nel settore della tecnologia, la Apple, ha dichiarato che l’80% del consumo di CO2 di un nuovo computer, deriva dalla fabbricazione e dalla distribuzione, e solo il 20% dall’uso quotidiano che se ne fa.

7. Comprare di meno: a volte non ci accorgiamo di comprare oggetti di uso comune che vengono abbandonati nel dimenticatoio o peggio buttati via. La produzione di un maglione di lana ha lo stesso impatto di CO2 di un mese di riscaldamento in casa nostra, una T-shirt equivale invece a due-tre giorni di energia. Se tutti comprassimo meno articoli (curando si più e riutilizzando quelli che abbiamo già), la produzione sarebbe minore e con essa la dispersione di energia.

8. Scegli cibo bio e a km 0: ridurrai le emissioni derivanti dai processi di coltivazione industriale e soprattutto dai trasporti degli alimenti che arrivano da lontano, oltre a incentivare economie e produttori locali

9. Investiamo nelle energie rinnovabili: sono ormai svariate le proposte di installazione di pannelli fotovoltaici per l’energia domestica. Anche se la spesa iniziale può sembrare troppo alta, ricordiamoci sempre del risparmio sul lungo periodo.

10. mangiare meno carne di manzo:Secondo un rapporto della Fao (l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu) l’allevamento di bestiame è maggiormente colpevole dell’emissione di gas a effetto serra rispetto al sistema dei trasporti. L’allevamento è in forte crescita per il maggiore fabbisogno mondiale di carni; da questa attività derivano il 9% delle emissioni di CO2, il 37% di quelle di metano e quote significative di ammoniaca. Un chilo di carne produce 40 kg di anidride carbonica, uno di formaggio ne produce 22; la stessa quantità di carne di maiale 10 kg. Difficile limitare questo tipo di attività, ma qualche accorgimento può essere preso.

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